Kalì Anàstasi!

«Xristos anèsti! (Cristo è risorto)»

«Alithos anèsti! (Davvero è risorto!)»

Questo è il bellissimo saluto tradizionale che il popolo greco si scambia per molti giorni dopo la Pasqua. Non sembri strano che io parli adesso di  questa ricorrenza, perché qui in Grecia è appena trascorsa. E al solito, è stata una festa grandissima! 😀

Sì, un vero e proprio evento, a cui tutti, ma proprio tutti, partecipano con grande sentimento. Ho detto più volte che – personalmente – adoro il perpetuarsi delle tradizioni e quindi il mirabile attaccamento del popolo greco alle proprie radici culturali. Ma nell’occasione della Pasqua tutto ciò è amplificato.

La parte più sacra della festività è la cerimonia dell’epitaffio, in cui i canti quasi monotonici ripercorrono la storia della morte di Gesù. Tra il racconto, le note, e il profumo dell’incenso, anche un cattolico, un ateo, uno straniero possono cogliere l’atmosfera e lasciarsi andare, commossi, alla meditazione.

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La piccola chiesetta di Koropi, a Pelion.

 

La cerimonia dell’epitaffio si concretizza anche in un baldacchino tutto ornato di fiori freschi profumatissimi, sul quale vengono posti un vangelo e l’icona di Cristo appena deposto dalla croce. I fedeli, poi, uno per uno, si avvicinano per omaggiare quei simboli, e alla fine della celebrazione segue una processione per le vie del paese o del quartiere della città. Noi (io, Elisavet, Barbara, Jerome, Flavienne e Camille) eravamo a Koropi, un piccolo paesino sulla costa di Pelion, vicino Volos. Eravamo là per trascorrere i giorni di vacanza (ma vi parlerò di questo bellissimo luogo in un altro post). 😀

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Ecco il bellissimo baldacchino di una chiesetta di Makrinitsa, un paesino a Pelion

 

Inutile dire che tutto è molto bello e commovente. Chiunque abbia qualche reminiscenza seppur vaga del greco antico, può anche apprezzare la lingua dei testi sacri, e seguire meglio la liturgia.

 

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Ma che dire del… profano? 🙂

Eh sì, in Grecia c’è anche il profano assieme al sacro.

Inutile specificare che il profano qui in Grecia riguarda principalmente il cibo! Anche noi ci siamo attenuti alla tradizione d’arrostire l’agnello alla brace. Sì, qui si usa arrostire per ore e ore un intero agnello, che sarà poi accompagnato da moltissime altre pietanze. Inutile tentare di descrivere l’atmosfera e il caos del mercato centrale della carne in Atene nei giorni precedenti la domenica di Pasqua…

Noi siamo stati fortunati: due abilissimi cuochi francesi si sono occupati di questa prelibatezza! Bravi ragazzi! Cosa chiedere di più? Per tutto il resto abbiamo usato la fantasia, e unito l’hallumi di Elisavet (un formaggio tipico di Cipro) alle bruschette italiane, vino rosso ed altre prelibatezze. La tradizione prevede anche le uova dipinte di rosso, la maghiritsa dopo la messa del Sabato sera… (una zuppa con le interiora dell’agnello). Ma c’è tempo per imparare tutto. Siamo ancora “educandi” della cultura greca!

Intanto, XRISTOS ANESTI! 😀

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Cuochi all’opera!

 

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Un cuoco franco-greco da Bonson (Jerome, si scrive così?!) 😀

 

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Elisavet e Barbara, quando è pronto? 😀

 

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La nostra compagnia pasquale al completo

 

 

 

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